
BY: Dr.ssa Fabiana Fratello
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La scelta del partner
Quante volte ci siamo sentiti dire: “quanto sono sfortunata in amore!” oppure “perché li trovo tutti così?”
La domanda giusta sarebbe “perché mi innamoro sempre dello stesso tipo di persona?”
Si dice che l’amore è cieco, ma in realtà ci vede benissimo!
Nella scelta del partner, un ruolo di primo piano è giocato dagli aspetti di cui non siamo consapevoli. Fin da bambini viviamo all’interno di relazioni e apprendiamo quali sono le risposte degli altri alle nostre richieste. Ci costruiamo delle griglie di lettura che ci guidano all’interpretazione e alla valutazione delle nostre relazioni, degli altri e di noi stessi. Questi apprendimenti possono essere integrati nel corso della vita da nuovi incontri e nuove relazioni, ma fondamentalmente quanto impariamo da piccoli sulle relazioni dal rapporto con i nostri genitori tende ad essere confermato e a guidare fortemente le nostre scelte relazionali future.
In ciascuna coppia possono essere rintracciati gli elementi inconsapevoli che hanno guidato la scelta. In ogni caso si sviluppano degli incastri perfetti tra i nostri bisogni e quelli dell’altro. Ad esempio, il bisogno di confermare continuamente l’interesse che l’altro ha per noi, dettato dalla paura di non essere amati, potrebbe trovare soddisfazione con una persona che, avendo paura di essere abbandonato, è gelosissimo e non permette all’altro occasioni di incontro esterno. La gelosia sarà funzionale al bisogno di conferme perché comunicherà che l’altro non sopporta l’idea di perderci e ci permetterà di accettare scenate e limitazioni non proprio piacevoli. Dall’altra parte l’accettazione di queste limitazioni comunicherà all’altro la volontà di restare insieme e rassicurerà circa la paura che l’altro se ne vada. Oppure la difficoltà ad essere autonomi e la forte dipendenza si sposano bene con il bisogno di sentirsi forti e indispensabili, e così un membro della coppia diventa iperattivo per dimostrare a se stesso e agli altri di essere capace e l’altro estremamente passivo e dipendente. In entrambi i casi si tratta di un equilibrio precario messo a dura prova nei momenti di fisiologico cambiamento come la convivenza o la nascita dei figli. Ed ecco che a volte la coppia “scoppia”.